Orari d’apertura: Lun-Ven 10:00 – 17:00 | Sa 10:00 – 12:30 | Dom chiuso | Aperture e chiusure straordinarie
Responsabile accoglienza pubblico, addetta alla mediazione e alle guide, alla comunicazione delle attività museali, delle piattaforme digitali e in parte dell’amministrazione.
Sono una pedagogista che ha avuto il piacere di lavorare presso diverse organizzazioni curandovi sempre le attività formative. In generale mi piace credere che saperi e competenze siano un bene collettivo che va reso fruibile, a prescindere che si tratti di conoscenze semplici o complesse. Credo che sia un’arte, un processo che coinvolge chiunque, sia chi narra, che chi ascolta e partecipa. Sono ancora grata a quelle persone che ho avuto il piacere di incontrare e che hanno posto il cuore nelle proprie lezioni, che creando un percorso didattico o museale si sono continuamente poste la domanda di come coinvolgere il pubblico.
Da anni organizzo corsi di aggiornamento, progetti collettivi e gruppi di dialogo interculturali. I formati variano da lezioni frontali a gruppi in cui il sapere è diffuso, in cui nessuna persona insegna, ma tutte imparano reciprocamente l´una dall´altra.
Ora al Museo delle Donne mi occupo di far conoscere al pubblico i punti di incontro tra la macrostoria e le miriade di microstorie personali. Mi piace pensare di riuscire a far sì, che le nostre pillole di sapere diventino pillole di consapevolezza.
La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.Margherita Hack, Le mie favole. Da Pinocchio a Harry Potter (passando per Berlusconi)
La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.