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Con immagini e testi, giovani donne rifugiate trasmettono le impressioni della loro vita nei centri di prima accoglienza e nella loro nuova casa. Le opere sono il risultato di un progetto di ricerca al quale hanno partecipato le donne di un centro di prima accoglienza del sud Italia insieme a Sabine Tiefenthaler (dottoranda alla Fak. F. Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano), e Gemma Lynch (fotografa e produttrice).
Immigrant Sisterhood fa parte di un progetto di ricerca etnografico partecipativa in cui giovani donne richiedenti asilo vogliono mostrare diversi aspetti della loro vita nei centri di accoglienza. Le opinioni e le voci delle donne con un background migratorio sono raramente incluse nel discorso pubblico e la loro situazione è ampiamente ignorata. Le immagini prevalenti delle vittime contribuiscono al perpetuarsi di stereotipi di genere negativi, che spesso banalizzano la violenza contro le donne e nascondono le risorse. Per contrastare questi stereotipi, il progetto di fotografia documentaria si concentrerà sulla prospettiva delle donne rifugiate, sulla complessità delle loro esperienze e sui loro bisogni.
In collaborazione con Caritas, OEW organizzazione per Un mondo solidale, HRI Human Rights International e nell’ambito di STOP RACISM – settimane d’azione contro il razzismo.