Orari d’apertura: Lun-Ven 10:00 – 17:00 | Sa 10:00 – 12:30 | Dom chiuso | Aperture e chiusure straordinarie
“Il pane o è “nostro”, condiviso, oppure cessa di essere pane”.
“La polenta di pane di grano saraceno è nostra madre, il pane di segale è nostro caro padre. Vi è un ammonimento che dice che non puoi gettare il pane nella spazzatura, ma devi sbriciolarlo e nutrire gli uccelli per non morire di fame”.
“Io insegno tutto l’anno a fare il pane con la ricetta della mia famiglia. Le ricette bisogna condividerle con gli altri altrimenti muoiono”.
Farina, acqua, sale, calore e molto tempo: questi sono gli ingredienti utilizzati nei forni di tutto il mondo per produrre il più antico alimento base dell’umanità: il pane. Strettamente legata a contenuti culturali e rituali, la condivisione del pane è sinonimo di comunità e ospitalità.
La preparazione del pane avviene spesso in famiglia. Sono moltissime le donne nel mondo che fanno uso del loro sapere millenario nella preparazione del pane; sapere che è trasmesso di madre in figlia, dalle nonne alle nipoti, in pratiche che si tramandano e costituiscono conoscenza e competenza.
Per tante donne straniere nelle terre di emigrazione, tra cui anche la nostra, la preparazione di pietanze è il mezzo per dire “Io ci sono”.
Un piatto può raccontare tanto di chi lo prepara, non solo delle tradizioni di paesi lontani, ma anche del superamento di tante difficoltà.
Narrare le storie di vita di tante donne, significa valorizzarne le capacità, le competenze, i tanti talenti.
Molte sono le signore migrate che a Merano hanno portato con sé ricette della tradizione, il saper fare il pane e i suoi significati, ricette che vanno ad arricchire il prezioso patrimonio del pane già presente nella nostra regione fatto di pani contadini fino ai vari pani provenienti dalle altre regioni italiane.
La mostra ha origine da un viaggio di formazione fatto di incontri e scambi di conoscenze, volto a far conoscere il pane e le storie ad esso associate, provenienti dalle diverse culture presenti nella nostra comunità. Pane che esiste da secoli, come quello della tradizione contadina dell’Alto Adige, e pane che nel tempo è giunto da noi attraverso le donne migranti. Un’occasione per conoscere e valorizzare questo patrimonio culturale della nostra città che spesso va avanti nelle mura private.
Un progetto promosso da Arge Alp per l’ideazione di un percorso museale al Museo delle Donne di Merano che racconta i temi della tradizione, l’integrazione, la -molteplicità culturale- e il cambiamento
La mostra “Il pane che viene da lontano” nasce all’interno del progetto promosso da Arge Alp “Il viaggio degli oggetti” per l’ideazione di 7 percorsi museali che raccontino i temi della tradizione, l’integrazione, la -molteplicità culturale- e il cambiamento. Il viaggio degli oggetti ha coinvolto oltre al Museo delle Donne altri 6 musei, raggiungendo quindi 7 mostre e 7 video.
Il progetto Tradizione – Diversità – Cambiamento 2 é culminato con l’inaugurazione del percorso museale nei sette musei delle regioni alpine partecipanti, in occasione della Giornata Internazionale della diversità culturale (21 maggio).
I sette video che costituiscono il percorso illustrano come da sempre le tradizioni si sono adattate ai cambiamenti, specialmente nell’area alpina, contrassegnata dalla pluralità. “Il viaggio degli oggetti” rivela come le tradizioni siano in continua evoluzione.
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