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Buchvorstellung mit Cristina Cassese
In italienischer Sprache
“Il corpo che abitiamo è una pagina bianca, una sorta di tabula rasa, su cui ciascuno di noi scrive il suo diario “visibile”, disegnando l’immagine di sé che vuole dare agli altri. Lungo un percorso fatto di oggetti, Cristina Cassese ci accompagna alla scoperta di come costruiamo la nostra idea di bellezza, il più delle volte seguendo i dettami della nostra cultura, talvolta, invece, oltrepassandoli, uscendone nel nome di una concezione di sé e del proprio corpo. Bellezza non come dato naturale, dunque, ma come risultato di un processo, che cambia nel tempo e nello spazio, poiché cambiano le relazioni tra gli individui.” Marco Aime
“Il corpo che abitiamo è una pagina bianca, una sorta di tabula rasa, su cui ciascuno di noi scrive il suo diario “visibile”, disegnando l’immagine di sé che vuole dare agli altri. Lungo un percorso fatto di oggetti, Cristina Cassese ci accompagna alla scoperta di come costruiamo la nostra idea di bellezza, il più delle volte seguendo i dettami della nostra cultura, talvolta, invece, oltrepassandoli, uscendone nel nome di una concezione di sé e del proprio corpo. Bellezza non come dato naturale, dunque, ma come risultato di un processo, che cambia nel tempo e nello spazio, poiché cambiano le relazioni tra gli individui.”
Il bello che piace. Antropologia del corpo in 10 oggetti è il titolo del libro di Cristina Cassese, edito da Enrico Damiani Editore, un saggio per scoprire i molteplici significati delle pratiche di cura del corpo attraverso dieci oggetti d’uso quotidiano.
“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace” è un proverbio che conosciamo tutti e che spesso usiamo per giustificare i nostri gusti individuali. Ma “ciò che piace” non è così soggettivo, anzi, spesso corrisponde a uno o più modelli di conformità estetica definiti dalle società in cui viviamo.
Dall’abbigliamento alle acconciature, dalla depilazione al trucco, dall’igiene personale ai tatuaggi, ogni giorno costruiamo culturalmente il nostro corpo seguendo – o sfidando – un complesso sistema di valori talmente interiorizzato da sembrare naturale. L’antropologia del corpo si occupa di queste pratiche, dei loro significati e dei processi che ne determinano la nascita, la diffusione e persino l’estinzione.
Attraverso dieci oggetti d’uso quotidiano (specchio, spazzola, rasoio, lavatrice, profumo, rossetto, bilancia, tacchi, tatuaggio, carta igienica), Cristina Cassese analizza le tante declinazioni della bellezza in epoche e culture diverse, in un saggio rigoroso e appassionante che permette di scoprire cosa si nasconde dietro gesti e abitudini che diamo per scontati.
Cristina Cassese (Taranto 1982), antropologa e formatrice, si occupa di rappresentazioni e stereotipi della contemporaneità, educazione alla relazione di genere, teorie e forme della narrazione. Collabora come consulente per enti pubblici e privati e scrive per periodici e riviste. È autrice e speaker del podcast Nomadismo Professionale.