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L’Italia, l’Europa, il male, il bene, l’amore, la giustizia, Dio…
«La bellezza ha in séla promessa della felicità e,osservandola in un istante disconforto, di più profonda e buiasfiducia religiosa o emotiva,o in qualsiasi altra situazioneche ci getti nell’ombra enell’avvilimento, essa ci ricordache possiamo essere felici».
Le pagine del libro “In viaggio con Ágnes Heller”, Edizioni San Paolo 2024 raccontano, sul filo di una lunga e intensa amicizia, uno degli aspetti più veri e autentici di Ágnes Heller (1929-2019), la grande filosofa ungherese: la bellezza di viaggiare, conoscere, costruire relazioni, visitare città e fermarsi a contemplare i paesaggi naturali per respirare a pieni polmoni il flusso gioioso dell’esistere. La spasmodica ricerca di libertà e leggerezza (il sogno che l’ha accompagnata fin da piccina, come ci ricorda nella Prefazione la figlia, Zsuzsa Hermann) è l’esito non scontato di una vita vissuta fra le pieghe della storia: il male radicale sperimentato durante gli anni del nazismo quando lei, ebrea quindicenne, venne confinata con la madre nel ghetto di Budapest (il padre venne ammazzato in una camera a gas ad Auschwitz); gli studi filosofici all’Università di Budapest sotto la guida di György Lukács, di cui era divenuta l’assistente; la persecuzione nell’Ungheria sotto l’influenza sovietica, che non poteva capire il suo discorso sui bisogni radicali dell’uomo; la fuga in Australia prima e poi a New York.
Nel quinto anniversario dalla morte, il libro ci consegna uno sguardo inedito su Ágnes Heller, uno spirito laicamente “mistico”, testimone di un’etica della bontà e della prossimità dal sapore squisitamente evangelico.
Francesco Comina: giornalista, insegnante e scrittore. Da sempre interessato ai temi della pace e dei diritti, ha coordinato per dieci anni il Centro per la pace del Comune di Bolzano